Con il romanzo d’esordio “In trasparenza l’anima” si aggiudica la XXXII edizione del riconoscimento dedicato alle opere prime di narrativa
MOGLIANO VENETO (TV) – È Beatrice Sciarrillo, con il romanzo d’esordio In trasparenza l’anima (66thand2nd, collana Bookclub), la vincitrice della XXXII edizione del Premio Letterario “Giuseppe Berto”. Il riconoscimento, nato nel 1988 per volontà di Cesare De Michelis in memoria del grande scrittore veneto, è tra i più prestigiosi in Italia dedicati alle opere prime di narrativa e continua a rappresentare un fondamentale sostegno ai talenti emergenti.
La cerimonia di premiazione si è svolta a Mogliano Veneto, città natale di Giuseppe Berto, durante una serata evento condotta dal giornalista Giancarlo Loquenzi. A fare da madrina della manifestazione è stata Antonia Berto, figlia dello scrittore, che custodisce e tramanda la memoria del padre.
La giuria, presieduta da Emanuele Trevi (Premio Strega 2021) e composta da Silvia Avallone, Elena Stancanelli – già vincitrice del Premio Berto nel 1999 –, Luigi Mascheroni ed Emanuele Zinato, ha riconosciuto nel romanzo di Sciarrillo una voce nuova e incisiva nel panorama letterario italiano. La motivazione ufficiale sottolinea come In trasparenza l’anima sia «il romanzo di un corpo che vuole scomparire, raccontato da un io che, nonostante tutto, in quel dolore, nell’alternanza tra cedimenti e resistenza all’abisso, trova la sua grazia». La malattia, l’anoressia, diventa così strumento per decifrare le inquietudini del presente, con echi che rimandano tanto ad Annie Ernaux e Simone de Beauvoir quanto alle grandi mistiche medievali, come Caterina da Siena.
«Un romanzo che annuncia la nascita di una scrittrice vera, seria, composta», conclude la giuria, sottolineando la capacità dell’autrice di collocarsi pienamente dentro la tradizione letteraria pur restando radicata nel tempo presente.
Alla vincitrice è stato consegnato un premio in denaro di 5.000 euro. Ulteriori 2.000 euro sono stati suddivisi tra gli altri quattro finalisti: Antonio Galetta (Pietà, Einaudi), Alberto Locatelli (Airù, Italo Svevo), Anna Mallamo (Col buio me la vedo io, Einaudi) e Rosanna Turone (Santa, NN Editore).
Il Premio Berto mantiene anche quest’anno la sua caratteristica unica nel panorama italiano: l’alternanza delle sedi di premiazione tra Mogliano Veneto e Capo Vaticano, in Calabria, dove lo scrittore trascorse gran parte della sua vita e compose alcune delle sue opere più importanti.
L’edizione 2025 è stata organizzata dall’Associazione Culturale Giuseppe Berto, con la collaborazione dei Comuni di Mogliano Veneto e Ricadi, e il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Calabria, della Provincia di Treviso e del Comune di Vibo Valentia. A sostenere l’iniziativa anche Regione del Veneto, Città di Mogliano Veneto e sponsor privati tra cui San Marco Group e Studio Martini Ingegneria, insieme a Laerte Palace Hotel e Da Pino. Media partner: Il Nuovo Terraglio.
«Siamo fieri di continuare a supportare un premio che incarna valori di determinazione e autenticità – ha dichiarato Pietro Geremia, CEO di San Marco Group –. Il legame con le radici venete e calabresi di Giuseppe Berto è fortissimo, e questa iniziativa ha il grande merito di valorizzare le opere prime e far emergere nuove voci della narrativa italiana».
Con la vittoria di Beatrice Sciarrillo, il Premio Berto ribadisce dunque la sua missione originaria: dare spazio ai giovani autori, scoprire talenti e offrire alla letteratura italiana nuovi orizzonti narrativi. In trasparenza l’anima rappresenta il primo passo di una scrittrice che, come sottolineato dalla giuria, sembra destinata a lasciare un segno duraturo.




