A Constructed Home: la prima personale di Alison Wing Yin Poon alla galleria Tache di Londra

Dal 12 novembre al 16 dicembre 2025 l’artista britannica di origini malesi e cinesi riflette su identità mista, memoria materiale e appartenenza con installazioni scultoree, ceramiche e incisioni

LONDRA – La galleria Tache, nuovo spazio d’arte contemporanea nel cuore di Fitzrovia a Londra, presenta A Constructed Home, la mostra d’esordio di Alison Wing Yin Poon, in programma dal 12 novembre al 16 dicembre 2025. L’esposizione indaga i temi dell’identità mista, della memoria materiale e del senso di appartenenza, intrecciando pratiche artigianali e riflessioni sui dibattiti contemporanei legati al patrimonio culturale e all’autenticità.

Attraverso installazioni scultoree, ceramiche e incisioni, Poon esplora il legame tra persone e spazi abitati, combinando oggetti trovati con materiali come ceramica, lacca e faux bois per evocare una familiarità trasversale alle culture. Figlia di madre malese di origini cinesi e padre inglese, cresciuta nel Regno Unito, l’artista fonda la sua ricerca su sperimentazione tattile, narrazione e memoria domestica, creando opere che intrecciano esperienze vissute e finzione.

Le sculture richiamano la cultura cinese filtrata attraverso una sensibilità malese: figure animali ibride ispirate all’iconografia dei templi di Penang convivono con elementi quotidiani come tegole, lampadine e specchi da toeletta. Molti lavori si reggono su strutture in rattan e bambù, materiali commercializzati tra Malaysia e Regno Unito in epoca coloniale e tuttora diffusi nelle case di tutto il mondo.

Tra le opere in mostra: The Headless Guardian, totem che riflette sull’eredità dell’architettura sacra e sull’illusorietà del cambiamento; Pot Luck, scultura che reinterpreta il tradizionale abito cinese Cheongsam per indagare l’identità attraverso il vestire; un’acquaforte in edizione limitata realizzata appositamente per l’occasione; e i lavori sviluppati durante la Decorative Surface Fellowship alla City & Guilds of London Art School, che rinnovano tecniche storiche come faux bois, doratura e japanning in chiave contemporanea.

Con Outgrown, l’artista racconta la trasformazione di un tempio buddista malese visitato per anni, divenuto da luogo intimo e poco frequentato a meta turistica affollata, tra statue kitsch e spazi recintati a pagamento. In A Coiled Connection, invece, i rettili che popolano villaggi, case e templi – gechi, varani, serpenti – diventano simboli della resilienza quotidiana, capaci di adattarsi anche ai rapidi mutamenti imposti dalla globalizzazione. Un’installazione site-specific, pensata per gli spazi della galleria Tache e per la luce naturale che li attraversa, si ispira invece alla casa del nonno dell’artista a Penang.

«Sebbene la mostra nasca dalle mie esperienze culturali personali – spiega Alison Poon – vuole invitare i visitatori a interrogarsi sugli elementi con cui ciascuno di noi si sente in connessione culturale, e sul perché. Il mio desiderio è che emerga uno spazio di condivisione e appartenenza».

«Il nostro obiettivo – commenta Lauren Fulcher, direttrice di Tache – è sostenere artisti emergenti che, con pratiche ambiziose e originali, sappiano dialogare a livello internazionale. La ricerca di Alison Poon, poetica e sperimentale, incarna pienamente questa visione».