Il 9 settembre la città capitale europea della Cultura ha ospitato l’edizione italiana del format ideato dalla Fondazione E-Novation. Prossima tappa a New York il 14 ottobre
GORIZIA– La libertà come fondamento della pace, come valore da custodire e trasmettere alle nuove generazioni. È questo il filo conduttore delle “Giornate Internazionali della Libertà”, approdate ieri a Gorizia, nell’atrio del Comune (ex Sala Giunta), per l’edizione italiana 2025. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione E-Novation, in vista della tappa americana in programma a New York il 14 ottobre.
A presiedere l’incontro è stato il sindaco Rodolfo Ziberna, affiancato da Francesca Ballali, presidente delle Giornate Internazionali della Libertà, e da Massimo Lucidi, giornalista e presidente della Fondazione E-Novation, ideatore del format.
La libertà come impegno e partecipazione
Nel suo intervento Lucidi ha sottolineato l’urgenza di riscoprire i valori fondanti dell’Occidente:
«L’Occidente liberale e cristiano è sotto attacco, ce ne siamo finalmente accorti. La via d’uscita è la partecipazione: ciascuno deve offrire il proprio contributo. Bisogna ripartire dai valori, dalla tradizione, dal basso, dal popolo sovrano, e non soltanto dalle analisi o dalle élite lontane dal quotidiano».
Secondo Lucidi, la libertà va declinata nella vita di comunità, coinvolgendo giovani, donne e l’esempio concreto di chi agisce.
Francesca Ballali: ponti di speranza e di pace
La presidente delle Giornate, Francesca Ballali, ha portato la sua esperienza personale e professionale, maturata in contesti internazionali e spesso difficili:
«In un’epoca in cui l’apparire sembra contare più dell’essere, costruire ponti di speranza e di pace significa per me onorare mio padre, educare i miei figli, servire le ragioni del mio Paese».
Quest’anno il percorso formativo ed emozionale curato dalla Ballali si concentra in particolare sulla libertà economica e sullo sviluppo integrale della persona, temi ripresi anche dal magistero di Papa Francesco.
Un cammino internazionale
Negli anni passati il format ha visto la partecipazione di figure di rilievo come il professor Stefano Zamagni, che ha riflettuto sul concetto di “libertà nella comunità”, e don Luigi Portarulo, che lo scorso anno a New York ha affrontato il tema delle libertà politiche e individuali.
Il prossimo appuntamento sarà il 14 ottobre alla Old Patrick Church di New York, per proseguire un cammino che da Gorizia intende proiettare un messaggio universale: la libertà come motore di speranza, partecipazione e pace.




